venerdì 26 luglio 2013

Consigli di lettura #13 - Cose da salvare in caso di incendio.

COSE DA SALVARE IN CASO DI INCENDIO -  di Haley Tanner

Il romanzo d'esordio della giovane scrittrice americana Haley Tanner ha il sapore agro-dolce delle storie di amore e di sofferenza.

La tenera innocenza di Vaclav e Lena, i piccoli protagonisti che vedremo crescere nel corso del libro, mi ha catturata fin dalle prime pagine, pregne di innocenza e genuinità ma da cui trapela immediatamente un discordante senso di degrado, di segreti taciuti, di famiglie in difficoltà.
Nonostante ciò, la scrittura della Tanner riesce a dare una strana impressione di leggerezza ad un racconto a tratti greve e pesante come l'odore del boršč che aleggia nella cucina del protagonista, dove la madre cerca di far quadrare i conti tra la sua nuova vita da operaia, il suo ruolo di madre e la depressione del marito con un lavoro poco remunerativo e per lui degradante.

Mi sono ritrovata molto nei pensieri di Rasia, donna energica pronta a sacrificare moltissimo per offrire un futuro migliore a suo figlio, in un paese straniero e così difficile da capire per lei, immigrata russa dalla bontà semplice e contadina; madre alla continua ricerca di un equilibrio tra le sue tradizioni, la sua saggezza popolana e la modernità americana che crede si pretenda da lei, che tenacemente cerca di essere una buona mamma.

La storia di un amore nato come amicizia e della separazione forzata dei due bambini, si concluderà come è giusto che sia, con un ricongiungimento faticoso ma a lieto fine e con un'incantevole e dolcissima bugia, talmente gentile da sembrare una fiaba.

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"Quando Rasia accompagna Lena a casa, si accorge che lei le stringe la mano più forte del solito. Forse è solo un’impressione. Le sembra anche che Lena sia più magra del solito, ma con i bambini è difficile capirlo.
Quando apre la porta per farla entrare, e accende la luce e si guarda attorno, vede che tutto è esattamente com’era la sera prima. Riesce solo a pensare che la zia non è stata a casa, non è stata lì a pulire né ad aggiungere sporco allo sporco. Lena è stata lasciata sola. Nella mente di Rasia non c’è dubbio che quello non sia un posto adatto per una bambina. Ne è certa, e questo, be’, questo è difficile capirlo."

"Soltanto dopo che Vaclav è uscito di casa Rasia si accorge che le ha preparato il pane tostato, ha apparecchiato tanto bene, le ha messo in tavola la sua marmellata preferita e ha perfino fatto scaldare l’acqua per il tè. Spegne il fornello e si siede al tavolo. Sulle prime le viene il panico perché pensa che l’elenco sia un compito dimenticato da Vaclav e sta quasi per correre alla porta per darglielo, ma poi vede le parole genitori e spettacolo di magia. Legge l’elenco, tutte le ragioni per cui dovrebbe lasciargli fare uno spettacolo di magia.
Vorrebbe che la lasciasse perdere, la magia, sempre la magia. Ma capisce."

"Vaclav pensa che certe volte, anche quando fuori fa freddo, puoi sentirti al caldo perché ci sono persone o pensieri capaci di scaldarti come il fuoco, o capaci di farti sentire un eschimese, uno che non si lascia intimorire dal freddo estremo nemmeno quando lo sente, il freddo estremo. Altre volte puoi avere la sensazione che, per una ragione o per l’altra, tutte, ma proprio tutte, le cose del mondo siano fredde e che siano fredde soltanto per te, mentre vedi che tutti gli altri hanno un fuoco al quale scaldarsi, e hai la sensazione che il freddo, per te, non finirà mai. Certe volte hai un freddo così anche d’estate."

"Certe volte essere mamma è un po’ come quando si accende la luce e tutti gli scarafaggi scappano a cercarsi un nascondiglio: se guardi bene per terra con l’idea di vedere il fuggi fuggi, allora lo vedrai, ma se stai pensando a cosa mangiare a merenda o stai guardando il ventilatore al soffitto cercando di ricordarti quand’è stata l’ultima volta che l’hai spolverato, allora il fuggi fuggi non lo vedrai."

"Vaclav sapeva già che lei era seduta lì prima ancora di vederla. Ha sentito il suo sguardo su di sé. Sapeva che era lei, doveva essere lei, perché di colpo ha avuto l’impulso di girarsi e guardare la panchina, guardare verso di lei, come se negli occhi avesse delle calamite e lei fosse un pezzo supermagnetico di un altro pianeta appena caduto sulla Terra."

"La vera mamma di Lena, Emily, sapeva che questa non era la verità, ma sapeva anche che Vaclav non stava mentendo.
Vaclav sapeva di dire la verità.
Lena sapeva che era una bugia, ma le piaceva tanto e ci credette, come se fosse stata una favola, una canzone, una storia della buona notte, un trucco di magia.
Amò Vaclav finché diventò verità, e verità fu."

Porto questo mio post al Venerdì del Libro .

4 commenti:

  1. Non conoscevo questa autrice, se lo trovo in biblioteca ci farò un pensierino!

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    1. Credo non ti sarà difficile trovarlo: è un libro molto recente e che è stato molto ben pubblicizzato. Prova.

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  2. mi hai conquistato con la tua recensione! è già finito nella mia wishlist :-)

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  3. Interessante, mi piacce questo genere di storie, anche per me è finito in WL. ciao!

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