martedì 30 luglio 2013

Un'estate in libertà.

"La libertà non è star sopra un albero..." cantava il grande Gaber, ma si sbagliava.
Una delle cose che più mi riempiono di gioia (e un po' di paura, lo ammetto), è la sensazione di assoluta libertà di un bambino che si arrampica su un albero e, magari, se ne sta pure seduto -bello bello- su di un ramo a "non far niente".


Liberi di scegliere come passare l'estate, liberi di non partecipare.
Non partecipare ai centri estivi che a volte sono peggio della scuola, non partecipare alle settimane standardizzate e organizzate al campo vacanze al mare, non partecipare a uscite con gli scout o non partecipare al corso di equitazione perché l'anno prima si ha avuto paura.

Quest'anno ho lasciato Harald (e in parte anche Hilde) libero di gestirsi la propria estate, con degli ovvi paletti e delle giuste regole, ma, in linea di massima, molto free. Anche i suoi maestri erano della stessa opinione: è un bambino che si impegna molto in quello che fa e meritava una vacanza vera, quindi non l'hanno caricato di compiti e si sono affidati alla sua naturale voglia di conoscere, leggere ed esplorare.


E lui sta passando un'estate invidiabile.
In compagnia di chi sfalcia, per imparare i confini dei campi e i trucchi del mestiere; imparando a seguire i sentieri con lo zainetto sulle spalle; facendo amicizia con persone nuove; andando al corso di tennis da solo in bicicletta (ma come diamine farà ad affrontare quella salita???); giocando con bambini appena conosciuti; godendosi la compagnia di adulti e bambini, scrittori e operai, sportivi e anziani, facendosi amare da tutti, perché è un bambino eccezionale.


Ecco, per me i bambini devono essere lasciati liberi, ma senza mai dimenticare che sono bambini. Quindi hanno bisogno di regole e di fiducia in proporzioni che mantengano un perfetto equilibrio.


Dargli fiducia impone di aver prima fatto un lavoro accurato sul rispetto degli altri, sull'educazione e la gentilezza, su chi fidarsi, sul cosa fare se si è in difficoltà, sull'economia domestica  e sulla sana alimentazione perché non vadano al bar a ingozzarsi di porcherie dicendo "dopo passa il papà a pagare" (ho visto bambini farlo); è necessario dotarli di tutto ciò che può servirgli, dall'orologio per sapere quando è ora di tornare a casa, al senso di rispetto perché non facciano stupidaggini.

libera farfalla...

La libertà non è un diritto automatico e gratuito: la libertà porta sempre con sé un carico di responsabilità, altrimenti è solo una farsa, un' arrogante pretesa, una spocchiosa imposizione del proprio volere.

4 commenti:

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    1. Grazie a te, Paolo, che fai parte della nostra estate...

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  2. dovete proprio raccontarci come fate!!
    a presto!!!

    (il mio Pulce ha tutto organizzato fino ad ora.. ma davvero ho pensato che ci vorrebbero alternative..)

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    1. Carissima Mela, quando verrai a trovarmi capirai come e perché possiamo permettercelo... è uno dei vantaggi del vivere in un paesino piccino piccino picciò. :)

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