
I campanacci, che portano subito gioia.

Il ragliare improvviso degli asini, che sembra vogliano rispondere all'abbaiare secco come un rimprovero dei cani (bastardi, ma solo geneticamente, non come certi umani).

Ogni tanto i richiami gutturali e potenti dei pastori, i loro fischi variamente modulati, spezzano l'armonia dei suoni delle bestie e scombussolano il gregge, facendogli cambiare assetto per non farle allontanare o per spostarle in un pezzo di prato migliore.
Vedeste le corse di quei cagnoni -affettuosi e leali quanto severi e attenti- che radunano gli ovini facendo assumere alla massa bianca diverse forme, come in una meravigliosa coreografia!

Il sole inonda i campi, salendo oltre le cime; i colori brillano in tutte le loro sfumature, col giallo degli aceri e il rosso dei faggi, il verde chiaro dei larici e quello più scuro degli abeti.
Nel cielo, nuvole bianche portano la loro ombra su pendii e conche e pianori.

L'autunno non durerà ancora a lungo, le bestie vengono spostate in campi più a valle: la transumanza segna l'arrivo del freddo.
E noi ci godiamo gli ultimi pomeriggi di gioco tra le foglie.
Ciao anche questo mi pare un post da appuntare sul frigopics, che ne dici?
RispondiEliminaIo intanto ho segnalato quello che mi avevi dato tu nel capitolo primo :) Buon pomeriggio. Cris