venerdì 28 dicembre 2012

Uova e multe




Immagine tratta dal sito disinformazione.it
Da anni mi appoggio a mia suocera per l'approvvigionamento di uova, anche perché gli allevamenti sono disumani; se tutto va bene, il prossimo anno metto su un pollaio tutto nostro e sarò più impegnata, ma più felice.

Ora leggo sulla rivista di vita naturale che, dato che molte aziende italiane non hanno rispettato la legge europea che prevedeva l'adeguamento degli allevamenti di galline ovaiole già dall'inizio del 2012, ci prenderemo -collettivamente- un sonoro multone (quasi 10 milioni di euro più la mora... quanto bene avremmo potuto fare con quei soldi!): 20 mln di galline in Italia sono "fuorilegge", sui 50 mln di tutta l'Europa mi sembra una cifra considerevole.

L'ennesimo esempio dell'ingiustizia perpetrata ai danni del cittadino: ma come?! Le aziende infrangono i regolamenti (sapendo benissimo di essere nel torto) e l'Italia paga? Con le nostre tasse? Non solo: se ne parla pochissimo e nessuno che si indigni.
Al bar siamo capacissimi di discutere per ore di sciocchezze calcistiche, di puerilità populiste, di demagogia, dei terroni che non pagano le tasse e dei polentoni che rubano nelle regioni, ma non siamo capaci di informarci un po' di più, di vedere dove sono gli sprechi, di rifiutarci di pagare per l'avidità delle grandi aziende. Ma perché?
Non sarebbe ora di riprendere in mano il nostro futuro e i nostri soldi?
Cominciamo evitando le uova da allevamenti intensivi se possiamo o, quantomeno, stiamo attenti che siano allevate all'aperto (tipologie di allevamento 1 e 2).
Ma sopratutto chiediamo a gran voce e collettivamente che, d'ora in poi, paghi chi sbaglia.

2 commenti:

  1. Cara Noemi Letizia: quando applicammo noi, in Italia, una legge sulla sicurezza dei locali pubblici, specialmente nella nostra Regione molti locali "storici" furono costretti a chiudere. Ti posso garantire che a Berlino, Vienna, Parigi, Bruxelles quasi tutti i locali d'interesse storico non rientrerebbero in nessun modo nella famigerata legge 626 e successive modificazioni ed integrazioni, come si dice. Chiessà perchè noi dobbiamo sempre essere più realisti del re! Come cosa scema è impedirci di mangiare un sano "sanganel".... non ho mai visto nessuno andare in ospedale, dopo aversene gustato una porzione! Oramai i legislatori pensano di essere principi, riducendo il popolo a suddito.... ma per fortuna, le galline si allevano ancora, si mangiano uova fresche, e si mangiano "palmones", "marcundeles", "sanganei".... e anche la deliziosa crostata con sangue di maiale/uvapassa/pinoli al posto della marmellata!

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  2. Gentile Paolo, mi spiace, ma onestamente non capisco questo cosa c'entri con le invivibili gabbie degli allevamenti intensivi. Mi pare, anzi, che siamo sulla stessa lunghezza d'onda sul rispetto della tipicità e sull'esagerazione di certi decreti; non vorrei che ci fossimo fraintesi: il problema qui è che certe aziende agricole non hanno adattato gli spazi vitali delle ovaiole per avere un maggior guadagno e una minor spesa e, francamente, non mi par giusto che a pagare dobbiamo essere sempre noi poveri "mus".
    Per il resto, evviva i pollai casalinghi, anche abusivi, da cui prendere le uova fresche da bere ancora tiepide (mio figlio lo ha sempre fatto) e mi unisco a lei nella voglia di salvaguardare la civiltà contadina con i suoi antichi saperi. Mi creda, non mi sono mai tirata indietro davanti ad un buon sanguinaccio o a un bicchiere di latte appena munto, alla faccia delle regole europee per l'igiene.
    Grazie per il suo commento e il suo interesse e buon anno.

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