lunedì 24 dicembre 2012

Marò... che casino!

Chi l'ha detto che la vigilia di Natale non si possa pensare? Perché devo essere lobotomizzata dai jingle bells e dai babbi natale kitch che si arrampicano sui muri delle case?
Vi pare che mi lasci anestetizzare così facilmente? E che un giornale radio che passa la notizia che le nostre sono le carceri più sovraffollate d'Europa possa lasciare le mie sinapsi nel pacifico e brodoso "punch" di buoni sentimenti natalizi?

Quando, poi, solo ieri vedevo alte cariche dello stato osannare ed accogliere i "loro" marò come eroi?
Dunque, ricapitoliamo: sono contenta per questi due militari che tornano a casa per un breve (forse) periodo e che possono riabbracciare i loro cari, ma rimangono pur sempre due uomini che hanno ucciso altri uomini. Non dico che il perdono non possa esistere, ma è l'ipocrisia che mi sta sui cabasisi: ma come, lo Stato si prodiga per far avere ogni sconto possibile a due assassini (ché questo sono, dato che nessuno li ha obbligati ad infilarsi in quelle divise lorde di sangue e falsità) e, nello stesso momento tiene in galere fatiscenti e sovraffollate una marea di esseri umani, di cui alcuni saranno pure assassini, ma tanti anche no.
Come la mettiamo? perché due pesi e due misure? Forse che una divisa ci rende immuni dal giudizio?
Quanti di voi sanno che il nostro caro governo ha appena tagliato i fondi che consentono il lavoro all'interno delle carceri (notizia passata in velocità dal G.R. stamene, tra un panettone e un cappelletto in brodo)?
Voi ci siete mai entrati in una di queste strutture, anche solo in parlatoio?
Se l'avete fatto, capirete come ci si senta anche solo (perdonatemi la ripetizione) nel varcare i vari cancelli, controlli e metal detector, pur sapendo che, tempo meno di un'ora, si potrà di nuovo uscire.
Ora, pensate a come si possa vivere lì dentro.
Non dico che non sia giusto condannare chi ha commesso reati (ancora non lo so, e poi è un altro discorso), ma permettergli di lavorare, studiare, creare qualcosa, è forse l'unica cosa che salva molti carcerati dal perdere la propria umanità; è una cosa che conviene a tutti, a loro per sopravvivere meglio e per crescere, a noi per cercare di recuperare persone che potrebbero dimostrarsi migliori di quanto non abbiano creduto in passato.
Eppure, nella completa indifferenza del popolo impegnato ad abbuffarsi, i nostri govarnanti vogliono togliere questo "privilegio" a tanti uomini e donne che già stanno pagando per i propri errori e dimostrando una completa mancanza di compassione.
Eppure i nostri governanti stanno mettendo in dubbio la sovranità e la correttezza di giudizio di una nazione come l'India, passando al contempo il triste messaggio che i nostri soldati, ma evidentemente solo i nostri e pochi altri, possono invece sbagliare sulle vite altrui impunemente.

Be' buon Natale, e scusate il disturbo.

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