I miei figli sono bambini felici.
Noi siamo una famiglia normale.
Qui noi giochiamo a travestirci, non solo a carnevale, come ci pare: da ballerina, da fata, da pirata, a volte da cowboy e altre da indiani: i travestimenti sono a disposizione di tutti e se il mio bimbo biondo si vuol vestire da principessa e mettere le scarpette luccicanti lo può fare, come la cara Hilde può vestirsi da pirata o da cowboy o da moschettiere.
Mia figlia può scegliere di dedicarsi alle arti marziali seguendo l'esempio del fratello e mio figlio può provare la ginnastica artistica insieme a lei.
Mio figlio piccolo ha molti vestiti celesti, blu, verdi o gialli, ma a volte indossa i dolcevita comodi di sua sorella o, per stare in casa, i suoi fuseaux e per sciare indossa un casco rosa.
Mia figlia ha molti vestiti rosa, ma il suo colore preferito è il verde; i suoi disegni sono sempre coloratissimi e vivaci, i suoi abiti sono spesso macchiati, le sue barbie rimangono abbandonate nella loro scatola per la maggior parte del tempo.
Mio figlio grande pianse tantissimo quando, a tre anni, scoprì di essere costretto ad indossare un grembiule azzurro con disegni aggressivi: a lui piaceva il grembiulino con le Winx.
La mamma spacca la legna come il papà e qualche volta rispolvera i giubbottacci di pelle di quando andava in moto; in altre occasioni la mamma indossa vestiti tirolesi e gonne lunghe.
Il papà a volte si ferma a immaginare mondi colorati da disegnare insieme ai suoi bambini (troppo di rado, ma solo per mancanza di tempo), poi si infila tuta e scarponi e aggiusta le macchine.
A volte, quando la mamma va in consiglio comunale o a qualche riunione in paese, il papà rimane a casa a stendere il bucato o ad accudire i bimbi.
Altre volte la mamma sforna dolci e il papà diventa muratore, ma ci sono anche le volte in cui mamma e papà lavorano insieme.
Qui non importa che tu sia maschio o femmina: se c'è da aiutare in legnaia o in officina ti metti la tuta da lavoro, se è il caso di aiutare in cucina ti metti il grembiule.
Noi si va a raccogliere erbe assieme, non solo le femmine, e ci si mimetizza tra i fiori.
Noi si corre nei prati con gli amici dietro ad aquiloni colorati, noi ci si arrampica sugli alberi.
Noi giochiamo a modellare corpi di dee morbide o mostri con un occhio solo, facciamo esperimenti e osservazioni, fotografiamo bruchi pelosi o strani insetti dalle antenne come corna, curiamo l'orto e il giardino e lo facciamo indifferentemente dal fatto di essere maschi o femmine.
Amo immensamente la mia famiglia, così com'è: serena, felice, senza pregiudizi.
Vorrei garbatamente dirlo a chi si scandalizza se nelle scuole si parla di progetti volti all'apprendimento del rispetto reciproco. Vorrei farlo sapere ai falsi politici che aizzano le masse ignoranti paventando orrori e rovine. Vorrei mostrarlo a chi pensa che una maglietta rosa possa compromettere la sana crescita psicologica di un bambino.
Qui noi giochiamo a travestirci, non solo a carnevale, come ci pare: da ballerina, da fata, da pirata, a volte da cowboy e altre da indiani: i travestimenti sono a disposizione di tutti e se il mio bimbo biondo si vuol vestire da principessa e mettere le scarpette luccicanti lo può fare, come la cara Hilde può vestirsi da pirata o da cowboy o da moschettiere.
Mia figlia può scegliere di dedicarsi alle arti marziali seguendo l'esempio del fratello e mio figlio può provare la ginnastica artistica insieme a lei.
Mio figlio piccolo ha molti vestiti celesti, blu, verdi o gialli, ma a volte indossa i dolcevita comodi di sua sorella o, per stare in casa, i suoi fuseaux e per sciare indossa un casco rosa.
Mia figlia ha molti vestiti rosa, ma il suo colore preferito è il verde; i suoi disegni sono sempre coloratissimi e vivaci, i suoi abiti sono spesso macchiati, le sue barbie rimangono abbandonate nella loro scatola per la maggior parte del tempo.
Mio figlio grande pianse tantissimo quando, a tre anni, scoprì di essere costretto ad indossare un grembiule azzurro con disegni aggressivi: a lui piaceva il grembiulino con le Winx.
La mamma spacca la legna come il papà e qualche volta rispolvera i giubbottacci di pelle di quando andava in moto; in altre occasioni la mamma indossa vestiti tirolesi e gonne lunghe.
Il papà a volte si ferma a immaginare mondi colorati da disegnare insieme ai suoi bambini (troppo di rado, ma solo per mancanza di tempo), poi si infila tuta e scarponi e aggiusta le macchine.
A volte, quando la mamma va in consiglio comunale o a qualche riunione in paese, il papà rimane a casa a stendere il bucato o ad accudire i bimbi.
Altre volte la mamma sforna dolci e il papà diventa muratore, ma ci sono anche le volte in cui mamma e papà lavorano insieme.
Qui non importa che tu sia maschio o femmina: se c'è da aiutare in legnaia o in officina ti metti la tuta da lavoro, se è il caso di aiutare in cucina ti metti il grembiule.
Noi si va a raccogliere erbe assieme, non solo le femmine, e ci si mimetizza tra i fiori.
Noi si corre nei prati con gli amici dietro ad aquiloni colorati, noi ci si arrampica sugli alberi.
Noi giochiamo a modellare corpi di dee morbide o mostri con un occhio solo, facciamo esperimenti e osservazioni, fotografiamo bruchi pelosi o strani insetti dalle antenne come corna, curiamo l'orto e il giardino e lo facciamo indifferentemente dal fatto di essere maschi o femmine.
Amo immensamente la mia famiglia, così com'è: serena, felice, senza pregiudizi.
Vorrei garbatamente dirlo a chi si scandalizza se nelle scuole si parla di progetti volti all'apprendimento del rispetto reciproco. Vorrei farlo sapere ai falsi politici che aizzano le masse ignoranti paventando orrori e rovine. Vorrei mostrarlo a chi pensa che una maglietta rosa possa compromettere la sana crescita psicologica di un bambino.
Evviva il Gioco del Rispetto.