domenica 25 novembre 2012

Gentilezza a casaccio.

"Praticate gentilezza a casaccio e atti di bellezza privi di senso": l'ho letto in una rubrica di una rivista alla quale sono abbonata e sono rimasta fulminata. Tra l'altro questa frase fa il paio con un'usanza di cui ho sentito da poco parlare: pare che a Napoli quelli che potevano pagassero un caffè in più per chi fosse entrato successivamente nel bar.
La gentilezza a casaccio ha alle spalle una storia di passaparola e "passagentilezza", una specie di catena di Sant'Antonio delle buone azioni, o, come la definisce l'autore del testo che ho letto, "bontà da guerriglia". Io la condivido con voi, cosicché la voce si sparga e la bellezza si propaghi.
Mi vengono in mente mille piccole cose, che magari facciamo già, o che ancora non pratichiamo, dalla "guerrilla gardening" agli Innesti , dalla pulizia e manutenzione volontaria dei sentieri di montagna al lasciare il proprio posto nella fila alla cassa del super a chi ha da pagare solo due o tre cose.
L'energia positiva delle nostre azioni metterà in circolo altra positività, chi ha ricevuto una gentilezza sarà più propenso ad essere gentile a sua volta. Pensiamoci più spesso.

1 commento:

I vostri commenti sono graditi.