lunedì 26 novembre 2012

Stanotte ho fatto un sogno davvero strano, con un finale triste. Ho provato la brutta sensazione di dover scappare come profughi portando solo una gerla col minimo indispensabile: ero così triste per i miei bambini! Mi è rimasta questa (sensazione) di dover preparare il biberon per il viaggio sapendo che in seguito non avrei trovato altro latte per Hilde.
Naturalmente so che è stato solo un sogno, ma mi ha fatto pensare a tutti gli stupidi conflitti che sono in corso in questi anni, anche a quelli di cui non si parla mai  (http://www.atlanteguerre.it/) e ai milioni di bimbi innocenti e alle loro madri disperate. Ho sentito la fragilità delle mie sicurezze, la possibile precarietà del comfort della mia piccola casa. Mi è servito per sentire più vicine quelle persone, anche se è durato solo un'attimo.
Poi il sorriso del mio bambino, la stufa calda in cui J ha fatto fuoco prima di uscire, il nero acciambellato sul divano, tutto questo con la complicità di un balletto improvvisato con l'orso, mi hanno fatto tornare il sorriso.

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