Per farlo bisogna uscire da questi schemi mentali e decidere di non essere più vittime né carnefici.
Scardinare il bullismo secondo me significa imparare a guardare il mondo da un'altra prospettiva, noi adulti per primi.
Poi aiutare i ragazzi e i bambini, facendo insieme un percorso che ci porti a trovare relazioni diverse, dinamiche più sane.
Perché si può, e si deve, creare comunità dove nessuno prevarichi, dove la compassione (dal latino cum patior - soffro con - e dal greco συμπἀθεια , sym patheia - "simpatia", provare emozioni con..) guidi i nostri gesti, dove l'ammirazione non sia sinonimo di timore.
Cominciamo in famiglia, diamo ai nostri figli le competenze e gli strumenti per affrontare i bulli senza cadere nella stessa trappola mentale.
Poi organizziamo incontri tra educatori, genitori e asl, con pedagogisti ed esperti che possano parlarci da una posizione super partes, senza accuse, senza colpevoli.
Incontri di prevenzione, anche.
E lavoriamoci coi bambini:
- leggendo storie a tema, parlandone con loro;
- educandoci/li all'ascolto amorevole;
- abituandoli a raccontare le proprie emozioni e a riconoscere quelle degli altri (importantissimo: saper riconoscere le emozioni altrui è indispensabile per sviluppare empatia);
- aiutando i bimbi sin da piccoli a sapersi relazionare con tutti, evitando inoltre di spingerli verso attaccamenti prevalenti (tipo continuare a chiedergli "chi è il tuo migliore amico?" o proporre spesso l'idea del "fidanzatino" o della "fidanzatina");
- valorizzando le differenze di ognuno e amando le loro unicità;
- insegnando loro ad accettare (e rimediare a) le conseguenze delle proprie azioni;
- abituarli, sin da piccoli, a vedere anche le conseguenze emotive di ciò che fanno.
Sono sicura che le strategie per affrontare questo tema sono molte di più: aspetto le vostre idee e i vostri pensieri.
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