venerdì 8 marzo 2013

Consigli di lettura 7 - LE BEATRICI


Volevo quasi dimenticarmi della festa della donna ma, visto che l'altro giorno ho ripreso in mano questo libro, ve lo segnalo: mi sembra appropriato.



Stefano Benni:   "Le Beatrici"

Una raccolta di 5 monologhi al femminile e poesie (caustiche, ovviamente... cosa potete aspettarvi da Benni?).

Formidabile l'apertura, col monologo di Beatrice (sì, proprio quella di Dante...).

"Una ragazza vestita con un bell’abito medievale sta leggendo i tarocchi su un tavolino. Canta:
“Fior di vaniglia
il tempo passa e nessuno mi si piglia
Si sposan tutte quante
e a me mi tocca di aspettare Dante”.
(Con lieve accento toscano) Oh, è curiosa la vita nel Medioevo. Che poi Medioevo lo dite voi, io dico milleduecentottantaquattro, poi voi lo chiamate come vi pare, le epoche gli si dà il nome dopo.
Le dittature, ad esempio, se ne parla male solo dopo, intanto tutti se le puppano.
Volete vedere?
Io sono Beatrice che il futuro predice, leggo le carte quindi so tutto del futuro. In quanto agli anni che vivete voi adesso… (guarda le carte)
Madonna nana, neanche c’è un nome per chiamarlo, quello lì… ragazze, girategli alla larga a codesto puttaniere. Ma non devo parlare di politica, che ci si mette nei guai. Canappione gliene stanno capitando di tutti i colori coi guelfi e i ghibellini e i bianchi e i neri e così via…
Chi è Canappione? Scusate, io l’Alighieri lo chiamo così, mia madre dice “non t’azzardare che è un grande poeta importante”, però c’ha importante pure il naso, via c’ha un becco che pare una poiana, pare…una caffettiera, anche se non è ancora stata inventata. Insomma, lui fa il poeta ma inveisce e si incazza e mette tutti all’Inferno, ce l’ha con Pisa e con Arezzo, e con i Papi e con gli Arcivescovi. Mi sa che prima o poi lo fanno fuori, lo metton fuori dal palinsesto a legnate. Mi dispiacerebbe?
(sottovoce al pubblico) Oh, lo dico a voi in confidenza. Io a quello non lo sopporto.
Mi ha visto la prima volta che c’avevo otto anni, lui nove, mica mi ha detto “si gioca insieme, ti regalo un gelato”…no, c’ha fatto dieci poesie di duemila versi il piccino.
Ci siamo incontrati solo una volta l’anno scorso, c’avevo diciotto anni, e da allora sparito, di nebbia.
Gli è timido, dicono. E poi tutti a aggiungere “quanto sei fortunata! Quello è un poeta, ti dedicherà il capolavoro della letteratura italiana, ti renderà famosa (…) Sai quante vorrebbero essere cantate da lui?” Va bè, ma io sono una donna, non una serenata…
Mica posso aspettare che abbia finito il capolavoro e che mi abbia angelicato e intanto io buona e zitta. A diciannove anni al Medioevo si è già in anticamera da zitelle. Mica si ha il lifting e gli antibiotici e l’aerobica, noi.
A venticinque anni, zitelle e carampane, o tisiche, o magari ti capita un casino come Giulietta, tac, secca a quindici anni poverella, o come Ofelia.
Lo vedo io nelle carte cosa succederà, (si rabbuia), magari muoio a venticinque anni, qui c’è scritto che sarà così.
E intanto devo star qui ad aspettare il vate… che neanche suona bene come frase…
Oltretutto bello non è. Mi passa a venti metri, lo vedo che mi guarda, sospira, si gratta il becco, ma mai che si facesse avanti. O vien più tosto, Dantino mio, e fammi che ne so, un regalino, un anellino, va bè non mi puoi invitare al cinema, si va a vedere la piena dell’Arno…
Dicono “sii paziente, gli è un poeta, ti regala i suoi versi”.
Eh, una bella fava!
Già ne ha scritto uno, di verso, che te lo raccomando:
TANTO GENTILE E TANTO ONESTA PARE.
Certo che il letterato capisce che PARE sta per APPARE.
Ma quelli del borgo San Jacopo, quando passo, li sento: “Guarda la Bea, la Beatrice Portinari… sai che c’è? Tanto gentile e tanto onesta PARE”.
E giù che ridono. Bel servizio mi ha fatto, la Poiana canappiona.
(...) "



Qui trovate il testo completo.





LIBRI IN TRANSITO
I libri di passaggio sul comodino negli ultimi 15 giorni...

Daniel Pennac:

  • Il Paradiso degli orchi,
  •  La fata carabina, 
  • La prosivendola


Ugo Scortegagna:   La medicina dei semplici - piante officinali delle montagne italiane.





Ciao donne, e stasera evitiamo di dare "spettacolo" imitando gli uomini in farsesche riunioni allo strip club... piuttosto, dedichiamo del tempo a leggere, a riflettere e ad uscire da questo pantano in cui ci siamo cacciate.

Anche questo post partecipa al Venerdì del libro.

7 commenti:

  1. Mi ero dimenticata di questa festa.......poi sono arrivati gli auguri e vabbè.

    Questo libro ritorna e stavolta me lo annoto, acnhe se - quasi, quasi- potrei pensarlo come spettacolo teatrale a qualche compagnia qui intorno. Dici che si addice?

    alessandra

    p.s. bello il blog al quale rimandi!

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    1. Ciao! Onestamente credo abbia dei pezzi un po' forti, dipende dalla gente che vive nella tua zona. Quando ho letto il testo di Beatrice ero pronta a fiondarmi in una nuova avventura teatrale, stavo già pensando a compagnie, allestimenti, incasso devoluto alla biblioteca.... poi ho letto il secondo monologo e ho capito che, almeno qui in paese, non lo farò mai. Non tutti potrebbero apprezzare...

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    2. rischioso allora.....Sai che ci ho ripensato e forse l'ho letto? è che non riesco a focalizzare bene e dire che, anni anni fa, ricordavo subito: autore, titolo trama! Roba d'altri tempi....

      Ti ho citata qui: http://ilmiograndecaos.blogspot.it/2013/03/liebster-award.html

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  2. Onestamente non ho mai letto nulla di questo autore perchè, da quel che leggo tra una recensione e l'altra, non credo che sia nelle mie corde... Ma potrei anche cambiare idea, se non altro per curiosità.

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    1. Be' generalmente lo si indica come "autore di sinistra", ma io non amo molto mettere queste etichette. Alcuni libri di Benni in particolare sono arguti e profondi, ti fanno riflettere con ironia senza essere scontati e sono comunque molto ben scritti. In questo momento mi vengono in mente "Saltatempo" (imperdibile, delizioso), "Margherita Dolcevita" e le simpatiche rime del Bar Sport.

      E Pennac? Io me li sto rileggendo tutti, è bellissimo!

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  3. hahaha, bellissimo!! Io poi che adoro Dante e Beatrice, e ho dato pure questo nome alla mia bimba, non me lo posso lasciar sfuggire. Inoltre, Stefano Benni ha salvato il mio esame di maturità tanti anni fa: ricevetti per sbaglio un suo libro dal club degli editori (il famoso libro del mese che occorreva spedire una cartolina per rifiutarlo), lo lessi ma poi lo rispedii indietro (mica avevo tanti soldini, già mi dovevo pagare quello della Allende). Tuttavia durante il tema di maturità citai Stefano Benni e quel libro (manco mi ricordo il nome) e suscitai molto interesse, tanto che il mio tema venne considerato uno dei migliori di quell'istituto tecnico commerciale...beh, non era un liceo. Grazie Hilde, per questa divertente Beatrice

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