In alcune case del mio paese si sente ancora quel meraviglioso insieme di aromi che mi riporta immediatamente ai giorni felici della mia infanzia, quando venivo in vacanza nel paese materno e andavo a portare mazzolini di fiori di campo alle vecchiette (mica erano "signore anziane", quella volta!) e la Oliva li metteva nei vasetti dello yogurt ripuliti, zia Giovanna mi baciava sulla fronte, zia Maddalena mi faceva restare a pranzo -il pranzo che cucinava sullo spolert, la cucina economica a legna.
Ieri sera l'ho sentito nuovamente e mi è rimasto per un po' sui vestiti: che sensazione meravigliosa! Che languida nostalgia...
Quel profumo di casa antica, di legno e di pietra, di sapone e minestrina, quell'aroma di pulito, ma non il profumo chimico dei detersivi di oggi, no, un pulito "atavico", non so, un pulito vero.
Un profumo che non riesco a ricreare né a comprendere fino in fondo, ma che, automaticamente, mi fa sentire in pace, mi fa sentire lo scricchiolio delle scale di legno di case perdute.
Sono felice che i miei figli lo possano ancora sentire, che possano ancora entrare a casa di qualche bisnonna (loro o di altri, non importa) e accarezzare le mani nodose e morbide di quelle anziane, vedere i loro sorrisi e ascoltare le loro parole in taich (il dialetto locale, una sorta di tedesco antico); potranno portarsi dietro, come un prezioso tesoro, la sensazione di serenità che -persino- si annusa in certi luoghi; potranno ricordare l'odore delle proprie radici, che gli permetterà di allontanarsi e tornare e vivere con una diversa consapevolezza.
un post bellissimo. Grazie.
RispondiEliminaOgni tanto riesco a fermarmi e a fermare i pensieri sul pc...
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