lunedì 31 dicembre 2012

Buon anno a tutti!

Troppi bambini a casa, troppe cose da cucinare... troppi impegni qua e là.
Trascuro per qualche giorno il mio "web-diario" e tengo per me le mie riflessioni.
Lascio però una lista di libri, magari poi se ne riscrive.

Tom Robbins  "Beati come rane su una foglia di ninfea"
Stefano Benni  "Saltatempo"
P.J. Wodehouse : tutta la serie ambientata nel castello di Blandings (questo solo per puro divertimento)
Arto Paasilinna  "Il figlio del dio del tuono"
Silvia Iannello  "Coca Cola no"
J. Lloyd & J. Mitchinson  "Il libro dell'ignoranza"
Thich Nhat Hanh  "Quando bevi il tè, stai bevendo nuvole".


Buon anno di risveglio a tutti!

sabato 29 dicembre 2012

Pattinaggio sul ghiaccio

Ecco un'ulteriore dimostrazione di quanto poco si assomiglino i fratelli...

Uno si mette i pattini per la prima volta e comincia subito a fare spettacolo, ha persino giocato a calcio sulla pista ghiacciata!

La sorella vorrebbe provarci, ma non riesce proprio a lasciarsi andare (è finita in lacrime...).


Il piccolo ha deciso che, se giocava a "Goal" d'estate, può certamente farlo anche d'inverno. E poco importa se non ha i pattini: lui corre, calcia e ride comunque!






                        Ciao ciao! Alla prossima!


venerdì 28 dicembre 2012

Uova e multe




Immagine tratta dal sito disinformazione.it
Da anni mi appoggio a mia suocera per l'approvvigionamento di uova, anche perché gli allevamenti sono disumani; se tutto va bene, il prossimo anno metto su un pollaio tutto nostro e sarò più impegnata, ma più felice.

Ora leggo sulla rivista di vita naturale che, dato che molte aziende italiane non hanno rispettato la legge europea che prevedeva l'adeguamento degli allevamenti di galline ovaiole già dall'inizio del 2012, ci prenderemo -collettivamente- un sonoro multone (quasi 10 milioni di euro più la mora... quanto bene avremmo potuto fare con quei soldi!): 20 mln di galline in Italia sono "fuorilegge", sui 50 mln di tutta l'Europa mi sembra una cifra considerevole.

L'ennesimo esempio dell'ingiustizia perpetrata ai danni del cittadino: ma come?! Le aziende infrangono i regolamenti (sapendo benissimo di essere nel torto) e l'Italia paga? Con le nostre tasse? Non solo: se ne parla pochissimo e nessuno che si indigni.
Al bar siamo capacissimi di discutere per ore di sciocchezze calcistiche, di puerilità populiste, di demagogia, dei terroni che non pagano le tasse e dei polentoni che rubano nelle regioni, ma non siamo capaci di informarci un po' di più, di vedere dove sono gli sprechi, di rifiutarci di pagare per l'avidità delle grandi aziende. Ma perché?
Non sarebbe ora di riprendere in mano il nostro futuro e i nostri soldi?
Cominciamo evitando le uova da allevamenti intensivi se possiamo o, quantomeno, stiamo attenti che siano allevate all'aperto (tipologie di allevamento 1 e 2).
Ma sopratutto chiediamo a gran voce e collettivamente che, d'ora in poi, paghi chi sbaglia.

giovedì 27 dicembre 2012

Tanta voglia di sci.





Oggi anche la piccola Hilde ha iniziato il corso sci.
Tutti felici, anche grazie al bravissimo maestro Giuliano che si fa in quattro per far vivere lo sport ai bambini nella maniera più bella.

Passata la festa... gabbato lo stolto.

Bene. Ci siamo abbuffati a cene e pranzi? Il panettone è rimasto ad appesantirci? Abiamo fatto tutti i nostri bravi sorrisi, anche ai parenti che ci stanno sui cabasisi? Abbiamo finto che il mondo sia stato migliore perché era arrivato il Natale? Ottimo.
Ed ora? Finito? O tiriamo avanti ancora finché non tolgono le luminarie? Ma poi basta, vero? Dopo ricominciamo a comportarci come al solito, ché si fa troppa fatica a sorridere tutto l'anno...

E per sentirci tutti più buoni "degli altri", quelli lontani, per intenerci, le notizie che ci hanno propinato da digerire bevendoci sopra un calice di pessimo spumante sono, come al solito, faziose e truci (http://www.tg3.rai.it/dl/tg3/articoli/ContentItem-385f44b5-ea37-4136-824f-125d1d23ea45.html); poi ci sono -fortunatamnte- i contraddittori:  http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11258.

Vabbé, scusate, so che sembro cinica e rompipalle, ma non riesco a far finta di non vedere.




lunedì 24 dicembre 2012

Marò... che casino!

Chi l'ha detto che la vigilia di Natale non si possa pensare? Perché devo essere lobotomizzata dai jingle bells e dai babbi natale kitch che si arrampicano sui muri delle case?
Vi pare che mi lasci anestetizzare così facilmente? E che un giornale radio che passa la notizia che le nostre sono le carceri più sovraffollate d'Europa possa lasciare le mie sinapsi nel pacifico e brodoso "punch" di buoni sentimenti natalizi?

Quando, poi, solo ieri vedevo alte cariche dello stato osannare ed accogliere i "loro" marò come eroi?
Dunque, ricapitoliamo: sono contenta per questi due militari che tornano a casa per un breve (forse) periodo e che possono riabbracciare i loro cari, ma rimangono pur sempre due uomini che hanno ucciso altri uomini. Non dico che il perdono non possa esistere, ma è l'ipocrisia che mi sta sui cabasisi: ma come, lo Stato si prodiga per far avere ogni sconto possibile a due assassini (ché questo sono, dato che nessuno li ha obbligati ad infilarsi in quelle divise lorde di sangue e falsità) e, nello stesso momento tiene in galere fatiscenti e sovraffollate una marea di esseri umani, di cui alcuni saranno pure assassini, ma tanti anche no.
Come la mettiamo? perché due pesi e due misure? Forse che una divisa ci rende immuni dal giudizio?
Quanti di voi sanno che il nostro caro governo ha appena tagliato i fondi che consentono il lavoro all'interno delle carceri (notizia passata in velocità dal G.R. stamene, tra un panettone e un cappelletto in brodo)?
Voi ci siete mai entrati in una di queste strutture, anche solo in parlatoio?
Se l'avete fatto, capirete come ci si senta anche solo (perdonatemi la ripetizione) nel varcare i vari cancelli, controlli e metal detector, pur sapendo che, tempo meno di un'ora, si potrà di nuovo uscire.
Ora, pensate a come si possa vivere lì dentro.
Non dico che non sia giusto condannare chi ha commesso reati (ancora non lo so, e poi è un altro discorso), ma permettergli di lavorare, studiare, creare qualcosa, è forse l'unica cosa che salva molti carcerati dal perdere la propria umanità; è una cosa che conviene a tutti, a loro per sopravvivere meglio e per crescere, a noi per cercare di recuperare persone che potrebbero dimostrarsi migliori di quanto non abbiano creduto in passato.
Eppure, nella completa indifferenza del popolo impegnato ad abbuffarsi, i nostri govarnanti vogliono togliere questo "privilegio" a tanti uomini e donne che già stanno pagando per i propri errori e dimostrando una completa mancanza di compassione.
Eppure i nostri governanti stanno mettendo in dubbio la sovranità e la correttezza di giudizio di una nazione come l'India, passando al contempo il triste messaggio che i nostri soldati, ma evidentemente solo i nostri e pochi altri, possono invece sbagliare sulle vite altrui impunemente.

Be' buon Natale, e scusate il disturbo.

domenica 23 dicembre 2012

Natale in arrivo

Bene, con questo breve post, auguro a chi legge di passare buone feste, in serenità e tranquillità; che l'amore e la compassione possano riempire i vostri cuori, non solo a Natale; che questa fine d'anno porti saggezza, comprensione e pace a "effetto domino"; che l'ipocrisia sparisca dagli animi di chi ci circonda e che possiate gioire insieme ai vostri cari.

Per il resto, quest'anno non sento per niente lo spirito natalizio.
Grazie a Vanna Vinci e alla sua Bambina filosofica che mi fa spesso sorridere.

venerdì 21 dicembre 2012

Calpurnia e la sua evoluzione.

Oggi voglio segnalare un libro per ragazzi talmente bello che lo consiglio anche ai grandi:


L'EVOLUZIONE DI CALPURNIA
di Jacqueline Kelly
(edito da Salani),
 è uno di quei libri di cui mi sono innamorata a prima vista, già dalle anticipazioni, e che non mi ha delusa.
Narra l'estate in cui Calpurnia, ragazzina dalla vivace intelligenza dell'America di inizio '900, scopre la comune passione con lo scorbutico nonno per l'osservazione naturalistica: quel periodo di prati assolati, giornate lunghe e quiete influirà sulla sua crescita, facendole scoprire un mondo nuovo e un nuovo modo di pensare.

Romanzo di formazione, deliziosamente familiare, ricco di cenni storici e decisamente istruttivo, non mancherà di stimolare il desiderio di emulare la curiosità scientifica della giovane protagonista e può dare il "la" a stimolanti approfondimenti: sulle differenze che, ancora in anni così vicini a noi, separavano l'educazione femminile da quella maschile; sui primi studi sull'evoluzione, dal monaco Gregor Mendel che per primo aveva dimostrato il funzionamento dell'ereditarietà dei caratteri incrociando piante di piselli, alle scoperte di Darwin.
Utili complementi da regalare insieme a questo libro saranno certamente block notes e matita per gli appunti, un erbario, una pressa per i fiori, un ingranditore o -ancor meglio- un microscopio, una prima macchina fotografica chi può.
Ma sopratutto il nostro tempo, per parlarne insieme, per osservare insieme, per incuriosirsi insieme ai nostri figli.
Anche oggi mi accodo al Venerdì del libro di HMM

martedì 18 dicembre 2012

Soldi soldi soldi

L'altra sera mi son sentita proporre, da un "forestiero" (sia detto senza offesa) con casa delle vacanze nel mio paese, di far pagare l'ingresso ad eventuali laboratori, letture e presentazioni nella biblioteca comunale; scopo di questa imprenditoriale idea sarebbe l'autosostentamento della struttura (pubblica), dato che "dove non arrivano le istituzioni, deve arrivare il cittadino".

Ora, potrei anche essere d'accordo sul fatto che i cittadini possano, con collette o raccolte fondi varie, salvare strutture pubbliche in difficoltà, ma solo in casi eccezionali e, sopratutto, in maniera volontaria.

Mi spiego meglio: determinati servizi, compresa la cultura, devono essere fruibili gratuitamente da tutti, anche perché, lo vorrei ricordare, paghiamo uno sproposito in tasse.

E poi non posso accettare una simile idea, dato che io per prima vorrei un mondo dove non tutto venga "monetizzato"; non posso sopportare l'idea di attribuire un prezzo anche a simili iniziative. Desidero intensamente una società in cui lo scambio, il mutuo soccorso, la gratuità, riprendano il ruolo che dovrebbe spettare loro e, di nuovo io per prima, mi sento in dovere di dimostrare la fondatezza del mio pensiero dando l'esempio quando posso.

Anche se mi è stato risposto che, allora, non dovrei nemmeno far presente la precarietà del mio impiego, se la penso così, perché -nel caso non vengano stanziati i miserabili 2500€ che permettono l'apertura annuale di biblioteca e museo soprastante- potrei e dovrei mantenere aperte le strutture "pro bono".

Quello che non sempre le persone capiscono è che la cosa che mi infastidisce di più di questa situazione è la mancanza di attenzione e di riguardo da parte di chi gestisce i soldi pubblici nei confronti di servizi importanti come le biblioteche.

E ancora, il fatto che io ami lo scambio e il volontariato, non significa che non debba pagare come tutti la spesa al supermercato, le rate della casa, la mensa della scuola e mille altre cose: che discorso è mai? cioè, dato che il Comune/la Regione/lo Stato o chi per loro, gestisce male i miei soldi (che elargisco abbondantemente con le tasse), io dovrei pure lavorare gratis? Oltre al danno la beffa?
Io faccio parecchie cose per volontariato, ma non è accettabile che questo venga usato come scusa per continuare a malgestire i soldi pubblici.

E sulla gestione dei soldi pubblici ho sempre molto da dire (il povero meccanico, che si sorbisce sempre i miei pippotti al riguardo, lo sa molto bene!), quindi ne scriverò ancora.
[Mi piacerebbe davvero conoscere le vostre opinioni a riguardo: ringrazio subito per ogni commento che vorrete lasciare.]

lunedì 17 dicembre 2012

Torta del Piccolo Anniversario

Anniversario... di nuovo? Ma... non era appena passato?!
Vabbé, meno male che, almeno quest'anno, me lo sono ricordata.
J, sempre molto romantico (altroché crisi del 7° anno!), stamattina mi ha fatto trovare un cuore luminoso che lampeggiava sulla parete del soggiorno: minimo minimo dovevo "cuoricinare" qualcosa di speciale.

TORTA DEL PICCOLO ANNIVERSARIO:

200 gr. mascarpone
il solito goccino di latte
la presa di sale che tutto migliora
200 gr. c.ca di zucchero (di canna ed equosolidale sarebbe meglio)
500 gr. c.ca farina
50 gr. cacao (come per lo zucchero, equo è meglio)
2 uova
una bustina di lievito per dolci
2 cucchiai di rhum
cioccolato fondente da copertura

Forno caldo (160/170°) per c.ca 40 min. Ovviamente dipende dal forno quindi provare sempre la cottura con lo stecchino di legno.


Questa torta l'ho inventata stamattina in onore del meccanico barbuto, è venuta buonissima e soffice e, orgogliosamente, vi svelo gli ingredienti. Però, per favore, almeno citatemi nei vostri pensieri se dovesse venirvi bene come è venuta a me oggi. :-)



venerdì 14 dicembre 2012

Consigli di letture 2 - RANDOLPH: UN CANE MOLTO DIPLOMATICO


                                                                                               RANDOLPH: UN CANE MOLTO DIPLOMATICO
                                      di J. F. Englert
 In questo secondo libro della saga dell'intelligente labrador retriver, il nostro eroe si trova invischiato nella morte di alcune persone legata agli intrighi e all'incomprensibile diplomazia di alcuni funzionari delle Nazioni Unite.
Sempre alla ricerca di qualche traccia che riporti a casa Imogen - la sua padrona sparita da più di un anno - e nonostante i palesi impedimenti rappresentati dal possedere un corpo da canide ed un viso senza espressività, il geniale animale riuscirà a capire molto più di quanto gli umani attorno a lui  sospettino.
Un giallo piacevole, a tratti divertente e ricco di citazioni argute.


"La verità non esiste più, Randolph. Ci sono solo le montature pubblicitarie e il potere dell'interpretazione parziale dei fatti. E questi idioti si definiscono giornalisti."




LIBRI IN TRANSITO
(I libri sul comodino negli ultimi 15 gg.)

Notte di stelle   di Viviano Domenicini e Margherita Hack (sì, ancora, perché non l'ho poi finito...)
Uomini e topi   di John Steinbeck (trad. di Cesare Pavese)
La vita segreta dei semi   di Jonathan Silvertown
Elementare Randolph   di J. F. Englert




Questo post partecipa ai Venerdì del libro di HMM.

Pensieri per il Friuli


Questo blog sta correndo il rischio di diventare un blog di cucina e per scampare il suddetto pericolo riciclo un vecchio pensiero ancora valido.

Carissimi voi tutti,
  mentre bevo il mio tè, approfittando del sonno dei miei bimbi, leggo volentieri i vostri aggiornamenti e penso a quante cose ci sarebbero da dire e quante da fare.
Ho sempre pensato che la terra dove vivo, il Friuli, fosse un luogo adatto a sperimentazioni di vita sociale migliore, come piccoli ecovillaggi o progetti di ripopolamento dei piccoli borghi rurali abbandonati, magari uniti poi a formare una rete solidale che appoggi anche chi -per mancanza di possibilità o di coraggio- continui a vivere nei centri maggiori.

Il mio paesello, che è ovviamente la realtà che conosco meglio, in particolare è un paese "incompreso", con potenzialità non godute (non voglio usare la parola "sfruttate") e forse non comprese.
Io sogno che la mia terra guardi al passato per imparare dagli errori e dalle esperienze positive; che, sfruttando le meravigliose tecnologie pulite che abbiamo ora, possa reinventarsi una società di sussistenza felice, dove avere una stalla non significhi più imbruttirsi dalla fatica, dove i pannelli solari siano su ogni tetto e non più ostacolati da ridicoli vincoli estetici che permettono il moltiplicarsi di "padelloni" sky e intralciano la costruzione di serre di accumulo calore.
Sogno che noi tutti ci gettiamo alle spalle il proverbiale rancore-invidia per il vicino di casa e che si possa collaborare in una società che sia davvero comunità, nel senso più bello e antico del termine.

Idee sparse? molte. Progetti campati per aria? ne ho piena la testa... Difficile condividerli solo via internet, ma in questi anni mi muovo poco dalla mia piccola valle, quindi cercherò di usare al meglio la rete.

Non sono in politica, non so bene cosa succeda nei nostri consigli comunali e regionali, non so quali siano gli ostacoli che finora hanno impedito certe cose, ma perché non recuperiamo tutte le ferrovia dismesse, (penso per esempio a quel tratto abbandonato che costeggia la pontebbana e che si vede verso Amaro) per farne  piste ciclabili immerse nel verde? Chi e perché ha deciso di violentare la campagna socchievina con quella colossale strada apparentemente inutile, quando poi non siamo in grado di gestire in maniera decente le strade comunali? Perché abbiamo vergognosamente tralasciato l'ecoturismo? Perché cediamo così facilmente alla prepotenza dei militari che invadono le nostre vallate e le nostre montagne coi loro poligoni e le loro caserme-città? Come mai non siamo in grado di portare avanti certi meravigliosi progetti sociali che comprendevano edilizia, stalle, centri di ritrovo?

Per fortuna vedo che molti montanari non si arrendono e, faticosamente, creano una realtà diversa: con l'artigianato, con l'agricoltura su piccola scala, con la voglia di accogliere senza prostrarsi al denaro, ma per amore della propria terra e della gente, senza più svendere le nostre montagne.
E continuo a credere che un futuro migliore sia possibile.
Mandi!
      N.

giovedì 13 dicembre 2012

Freddo...

Stamattina fuori erano -13°, l'acqua che ieri mi era stata ripristinata dopo svariate ore di interruzione (siamo stati senza acqua corrente dall'ora di cena circa al pomeriggio del giorno dopo a causa di una serie di fattori fuori dal nostro cotrollo) questa volta non arrivava perché si sono ghiacciati i tubi... Per fortuna il Meccanico è un tuttofare e, prima delle 7.30 aveva già risolto il problema.

Gli operai dell'impresa edile in cui lavora mio marito sono al lavoro in un cantiere maledettamente freddo e il più giovane di loro lo ha quasi supplicato di portargli qualcosa di caldo, così gli ho preparato qualche thermos di tè molto dolce e, dato che il forno della stufa a legna era ben caldo, ho imbastito in fretta e furia una torta al cioccolato per consolarli.
Ve lo racconto non per farmi bella, ma per rendervi partecipe delle mie riflessioni: ho pensato che a me farebbe piacere se in futuro qualcuno avesse la stessa attenzione verso uno dei miei figli e che preparare una torta non era uno sforzo così grande, sopratutto se si considera che ogni gesto gentile può migliorare la nostra società.
Ora ho la cucina sottosopra, ma sono contenta e soddisfatta. :)

Ovviamente vi do anche la ricetta di stamattina:

TORTA DI RICOTTA E CIOCCOLATA
300 gr. di ricotta fresca
250 gr. farina
200 gr. zucchero
3 uova
1 bustina di lievito
sale q.b.
cioccolato fondente spezzato finemente a piacere
Sbattere la ricotta, i tuorli e lo zucchero con una frusta elettrica, unire gli altri ingredienti tranne gli albumi, che monterete a neve e aggiungerete per ultimi. Se l'impasto dovesse risultare troppo denso, aggiungere un goccino di latte.

martedì 11 dicembre 2012

Spunti in cucina, ovvero ricettine veloci, intuitive ed economiche. 1

SEDANI RIGATI con CAPPUCCIO e SPECK CROCCANTE:
 
Saltare in una padella profonda lo speck tagliato a striscioline con uno scalogno, sfumare con un po' di vino bianco e aggiungere il cavolo cappuccio tagliato fine.
 
 Lasciare satufare a fuoco basso mentre si cuoce la pasta al dente. Scolare poi la pasta con un mestolo forato mettendola direttamente nella padella col condimento, saltare ancora un paio di minuti e servire con una bella spolverata di formaggio stagionato.


 
INSALATA DI RADICCHIO E MELE con NoCI
 
 


TORTA CON PERE E CIOCCOLATA:                                        Avete presente quando i bambini chiedono di comprargli le pere e poi le lasciano nella fruttiera? A me succede regolarmente, quindi, quando la frutta in questione comincia a perdere tono, la pulisco, la taglio e la infilo, insieme alla cioccolata fondente tagliata grossolanamente, in un impasto da torta di mele bello denso. Il risultato non è sempre esteticamente superbo, anche perché vado di fretta, ma il sapore è delizioso, la spesa poca e l'impegno minimo.



 

Riscrivi, revisiona, rumoreggia.

Le conoscete le regole della decrescita?
Quelle che suonano più o meno così:

Ricicla
Riusa
Ripensa
Rifiuta
Riduci

Ecco, l'alto giorno alla radio un servizio fazioso e antipatico parlava di come gli italiani si siano
adeguati alla regola "delle 3 R": riusa, rimanda, rinuncia; insomma, mancava solo "rasségnati".

Mi ha dato molto fastidio perché hanno revisionato un insieme di buone pratiche, scelte volontariamente e consapevolmente da sempre più persone, sminuendolo a mero adattamento temporaneo, a una rinuncia causa forze maggiori (anche perché, in questa società, il termine rinuncia ha velenza negativa e un po'penitente). Hanno fatto passare l'idea che chi coltiva l'orto lo faccia solo perché preso alla gola da una situazione economica difficile; che chi ricicla lo faccia solo in attesa di tempi migliori in cui poter tornare a sperperare; che chi diminuisce gli acquisti superflui lo faccia solo perché costretto.
 
Vogliono "addomesticare" la rivoluzione silenziosa e pacifica che sempre più persone stanno abbracciando, una rivoluzione che parte dal basso e comincia dal cambiamento delle abitudini malsane che ci hanno dominato negli ultimi decenni, dalla presa di coscenza e dalla consapevolezza di un numero sempre maggiore di persone che magari non scendono in piazza, ma dimostrano quotidianamente, con la pratica e la buona volontà, sbagliando e riprovando, che cambiare si può e si deve.
 
C'è il rischio che sempre più persone vedano che si può fare, quindi... distorciamo il messaggio originale!
Quei poveracci e quei fricchettoni che ora parlano di decrescita sono solo spinti da un momentaneo disagio del portafogli -non dell'anima- e, potendo, continuerebbero a comprare, spendere, far girare l'economia.
Non cambiate stile di vita! Rincorrete le offerte migliori che vi consentano di continuare a vivere la vostra vita di sprechi!
Tuttalpiù, rinviate.

O no?

sabato 8 dicembre 2012

Merende antiche




Per questa fredda giornata invernale, vi suggerisco una ricettina semplice, economica e golosa, come la facevano le nostre nonne:


INGREDIENTI:
pane raffermo in fette
2 uova
latte
sale q.b.
zucchero (di canna equosolidale, meglio)
olio per friggere
 
Sbattere le uova con il sale, 1 cucchiaio di zucchero e un goccino di latte.
Passare ogni fetta di pane nel composto così ottenuto e friggere in olio ben caldo.
Spolverizzare di zucchero e godersele!
 
 
 
 

venerdì 7 dicembre 2012

Wildwood

"Ci sono posti al mondo dove la gente non va mai ad abitare. Magari fa troppo freddo, o ci sono troppi alberi, o le montagne sono troppo ripide. Ma qualunque sia la ragione, nessuno ha mai pensato di costruirci una strada, e senza strade non ci sono case, e senza case non ci sono città."

Uno di questi è la "Landa Impenetrabile", alla periferia di Portland, luogo sconosciuto e selvaggio che incute timore ed è fonte di leggende inquietanti; ma la coraggiosa Prue si troverà, seguita dal giovane compagno di scuola Colin, a dover affrontare la temibile foresta.
Lì troveranno avventure, animali parlanti, una bizzarra burocrazia -purtroppo simile a qualcosa che noi conosciamo-, amici e nemici; affronteranno battaglie epiche e dilemmi etici; ma, sopratutto, cresceranno, in paricolar modo il timido Colin scoprirà come è facile ingannarsi giudicando le persone e capirà di essere più forte di quanto pensasse.


Libro bellissimo, scritto dal cantante dei "The Dicemberist" e illustrato dalla moglie; libro di formazione, che consiglio caldamente agli adolescenti, ma anche agli adulti, perché no. Può far riflettere sulla natura umana, può insegnarti a guardare le cose da diversi pumti di vista.



Wildwood. I segreti del bosco proibito
Meloy Colin

Salani, 2012











Questo post partecipa a i venerdì del libro di homemademamma .




giovedì 6 dicembre 2012

Sotto zero

Stamattina, fuori casa, eravamo a -10°. Per fortuna, tra "cappotto" esterno, tra i 18 cm di isolante sotto il tetto, tra gli infissi nuovi coi vetri studiati per le zone più fredde e la termocucina che ieri sera ho caricato di abete e faggio, in casa si stava meravigliosamente (da ieri sera la temperatura è scesa di soli 4 gradi).

Formidabili tecnologie! Potremmo vivere tutti molto meglio risparmiando soldi e inquinamento...

Davanti a casa abbiamo costruito una serra di accumulo calore: in pratica, quando il sole batte sulle vetrate, la serra si scalda (l'altra mattina 10° in poco più di dieci minuti... il tempo di bere un caffé) e noi non dobbiamo far altro che aprire la porta di casa comunicante con la struttura e goderci il calduccio gratuito.
Al mattino i vetri sono coperti di cristalli di ghiaccio che creano disegni affascinanti: stamattina, l'ombra del canestro dei bambini ha lasciato l'impronta...

mercoledì 5 dicembre 2012

Scuola, ieri e oggi.

"Il supplente" : romanzo autobiografico di Fabrizio Puccinelli, pubblicato per la prima volta nel 1972 da Franco Maria Ricci e ora riproposto da et al./edizioni (postfazione di Giovanni Mariotti, pagine 104, euro 10,00).

L'articolo che segnala questo libro mi fa venire in mente la scuola che mi raccontavano gli anziani quando lavoravo come barista; ogni tanto ci penso e inevitabilmente paragono la didattica moderna e quella di 40 o più anni fa.

Erano scuole riscaldate da piccole stufe a legna, ed ogni bambino al mattino doveva portare con sé uno o due ciocchi per alimentare il fuoco che non scaldava mai abbastanza: qui, tra le altre punizioni, facevano inginocchiare i bambini sulla legna spaccata... generalmente a base triangolare, quindi decisamente spigolosa, così i ragazzini cercavano nelle cataste i pezzi di rami tondeggianti da portare in aula... una piccola astuzia che rendeva il supplizio più sopportabile.
Poi c'era sempre qualcuno che, per non doversi portare il peso lungo tutto il tragitto, partiva da casa a mani vuote e recuperava nella legnaia più vicina alla scuola... ancora se lo rinfacciano dopo tanti anni: d'altro canto erano tempi di miseria e anche un po' di legna faceva la differenza.

Erano scuole in cui, in 3 anni di elementari ti insegnavano quello che ora sai in terza media, fatta eccezione per le materie allora sconosciute, come inglese e informatica; ma lo facevano spesso con le umiliazioni, la paura e le bacchettate sulle mani come coadiuvante. Scuole in cui la maestra incuteva timore, ma era considerata una seconda madre.

Più avanti, erano anni in cui la cuoca che gestiva la mensa offriva sempre un paio di mele o un panino in più a certi bambini sempre affamati; e i pomeriggi facevano 2 ore di catechismo all'interno dell'orario scolastico, e ricreazioni luuunghe, perché -più che altro- serviva che i bambini stessero fuori da casa per non disturbare genitori che non avevano tempo per loro.
Che se venivi rimproverato -anche ingiustamente-, poi a casa le prendevi pure lì.

Credo che spesso fosse uno strano miscuglio di estrema umanità e compassione uniti ad una bassissima considerazione dei bisogni emotivi e delle diverse capacità dei piccoli studenti, probabilmente per ignoranza generale.
 So che può sembrare assurdo, ma non so spiegarmi altrimenti certe contraddizioni: una maestra che scrive per anni parole dolci all'allieva ormai lontana perché in collegio, ma che viene poi ricordata come estremamente punitiva da altri ex alunni; piccole grandi attenzioni come il costruire ciò che manca per la didattica o l'insegnamento delle scienze con lezioni dal vivo, sovrapposte a insulti e denigrazioni nei confronti dei bambini considerati più "tardi"; il portare da casa qualcosa da mangiare in più per chi veniva da famiglie povere in contrasto con la mancanza di comprensione nei confronti dei più agitati.

Ora, si sa, è tutto diverso e non sto dicendo che era meglio o peggio a quella volta, semplicemente erano atteggiamenti figli di quei tempi.

Che strano come in pochi anni le cose possano cambiare così drasticamente... certo che ancora non abbiamo trovato un equilibrio. Peccato.


Un caro e dolce ricordo lo rivolgo, comunque, a una maestra da poco venuta a mancare.

martedì 4 dicembre 2012

Signore e signori... ecco a voi....
 
(rullo di tamburi)
 
La Resistenza in Montagna!!!!
 
(ovazione)













Ok, legna ne ho... vado tranquilla.

Biscotti e sospetti

Mentre aspetto che si cuociano i biscotti (stamattina un caro amico si è quasi finito la scatola bevendo il caffè...), dò due punti al reggiseno dal quale sfugge il ferretto (ma succede solo a me? maledetti, pungono!) e sfoglio la rivista di musica e cultura che ci è arrivata ieri.







Noto un graphic novel storico decisamente interessante: ve lo segnalo qui "La banda Stern" di Enoch - Stassi, Rizzoli €16,00; racconta di un gruppo terrorista intenzionato ad espellere il protettorato inglese dalla Palestina per costituire lo stato ebraico.
Crudo, ma ve lo consiglio lo stesso.
 
 
 
 
Ricettina veloce dei biscotti: 700 g farina, 200 g zucchero di canna, 2 uova del pollaio della suocera, il caffè avanzato ché J non è venuto a berlo causa improvvisa emergenza meccanica, vaniglia, 300 g. burro, il latte rimasto nel pentolino che stamattina Hilde non ne voleva molto, gocce di cioccolata.
Impastate, tagliate e infornate in forno caldo. Quanto? bho, li ho infilati nel forno della termocucina...
Comunque, sono buonissimi!
 
(Sono in debito con Stefania Bertola per il titolo di questo post.)

domenica 2 dicembre 2012

Arriva Dicembre!




Oggi giornata di neve:
 mattinata di gioco...



...pomeriggio di biscotti.






Adoro l'inverno!
 
(Biscotti bicolore: 250 g farina, 3 g lievito in polvere (o un cucchiaino di cremor tartaro), 100 g zucchero, sale q.b., 1 uovo, 150 g burro, 30 g cacao in polvere)